top of page

Prima edizione del Premio Giorgio Blandino Premiate Erica Vallocchia, Elena Macrì e Serena Marino ex allieve del nostro Istituto.

sechi648


Dott.ssa Ludovica Blandino


Il premio Giorgio Blandino, istituito dall’Ordine degli Psicologi del Piemonte, ha come obiettivo quello di fare emergere gli interventi finalizzati a prevenire o ad affrontare direttamente situazioni di complessità e disagio, contribuendo così al superamento dello stigma e del pregiudizio verso le fasce più deboli della popolazione e stimolando, al tempo stesso, la riflessione e lo sviluppo di un pensiero critico teso alla valorizzazione e integrazione delle diversità.

È dunque un premio che intende valorizzare l’attività di progettazione a carattere sociale, avendo Giorgio Blandino lavorato nella direzione di estendere i paradigmi psicodinamici al di là dell’ambito strettamente clinico, per mostrarne le implicazioni in ambito sociale e politico.

 

L’idea che ha sotteso gran parte dell’opera di Giorgio Blandino potrebbe essere riassunta nella proposta di pensare alla psicologia non solo come a una distinta disciplina scientifica o una specifica professione sociale, ma anche, e prima di tutto, come a una peculiare “funzione della mente”. Si tratterebbe, in altre parole, dell’invito a guardare alla psicologia come a una potenzialità, applicabile a tutte quelle situazioni o a tutte quelle professioni “ad alto tasso di relazionalità”: da quelle strettamente psicologiche a quelle, più in generale, di cura e di aiuto: infermieri, medici, assistenti sociali e operatori sociali; da quelle educativo-formative, quali sono le funzioni svolte da insegnanti, educatori e formatori, a quelle gestionali, ovvero di coloro che coordinano gruppi di lavoro, organizzazioni o strutture complesse. Dall’altro lato, concepire la psicologia come “funzione della mente” suggerisce che la psicologia divenga essa stessa un criterio per valutare la validità di una qualsiasi azione – individuale, gruppale, istituzionale o sociale: validità che, nell’idea dell’autore, può essere misurata “sulla base della sua capacità e utilità nel far crescere gli individui e le comunità, nel promuovere salute mentale o nell’ostacolarla, nel favorire un atteggiamento scientifico verso la vita e la conoscenza”. L’espressione “funzione psicologica della mente”, che Giorgio Blandino descrive come “quella specifica funzione mentale che si prende cura degli aspetti sofferenti sia propri sia altrui, che non pretende di eliminarli o di ridimensionarli, illusoriamente e falsamente […], ma di contenerli e pensarli […]; una funzione di ascolto, osservazione, pensiero e consapevolezza di sé, che ha l’effetto di indurre trasformazioni negli individui e nei gruppi”, ricalca ed estende l’idea di “funzione psicoanalitica della mente”, inizialmente proposta da Bion. Le radici del suo pensiero psicologico vanno però ritrovate anche in altri autori – da Freud a Winnicott, da Bowlby a Stern. In particolare, dell’insegnamento di Melanie Klein l’autore ha ripreso e rielaborato l’idea di “atteggiamento depressivo”, mostrandone le potenzialità formative e trasformative in ogni relazione che, in generale, includa un aspetto di cura. Sottolineando come “non [vi possa essere] sviluppo di civiltà e di cultura prescindendo dalla riparazione” e che “la pace dipende, prima di tutto, dal riconoscimento psicologico e culturale dell’altro […], in un bonificante passaggio da una logica paranoide a una logica depressiva”.

90 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

CorpiAnticorpi

コメント


bottom of page