Ringraziamenti per il convegno “Dalla psicoanalisi del sospetto alla psicoanalisi dell'affetto” (7-9 novembre 2025)
- sechi648
- 12 minuti fa
- Tempo di lettura: 3 min

Prima dei ringraziamenti porrei la domanda: la psicoanalisi cosa può dire e/o dare oggi e domani?
Dal mio punto di vista la psicoanalisi è più viva che mai (dopo quasi 130 anni).
Me lo ha fatto capire non per caso una donna, una donna semplice, che però, in un certo sento, mi ha evocato Diotima che ne sapeva più di Socrate dell'amore, di eros.
La cameriera di un ristorante, anch’esso semplice, una persona accogliente e capace di fare molto bene il suo lavoro, Katia.
Due sere prima dell'inizio dei lavori, pensando proprio al convegno ho chiesto a Catia se conoscesse Pasolini (quest’anno ricorre il cinquantesimo della morte e ancora siamo in attesa della verità). Lei mi ha risposto: ma io nel 1975 - anno nell'omicidio di Pasolini - avevo cinque anni! Allora io le ho domandato se avesse un modello - E lei subito: Eros Ramazzotti! Eros. Non a caso una donna, senza saperlo perché è un sapere inconscio, mi ha detto, ci ha detto che quello che più conta nella vita è l'Eros, la vita amorosa e affettiva, fatta della stessa stoffa delle emozioni e dei sentimenti.
E ora, eccoci ai ringraziamenti.
La prima persona che voglio ringraziare è Teresa Cappa, collega di grande valore ed amica da affinità elettive. Senza di lei il convegno non sarebbe mai nato.
Poi il comitato promotore (seguendo rigorosamente l'ordine alfabetico): Michela Albertini, Marcella Dellucca, Clara Di Benedetto, Ilaria Guadagno, Laura Mariolto e, ultima ma non ultima, Monica Zecchino, che ha un solo difetto: non può far parte organicamente dell’IPP in quanto non è una psicoanalista/psicoterapeuta, ma è davvero un’eccellente coordinatrice di tanti e complicati aspetti organizzativi. Ispirandoci a Tarantino, potremmo chiamarla Miss Wolf (in effetti risolve problemi!).
I relatori-relatrici (qui ordine alfabetico è meno rispettato).
Un ringraziamento particolare ad Allan Schore, Clara Mucci e Vittorio Lingiardi per la grande generosità e umanità. Ci hanno fatto il dono preziosissimo, contribuendo con le loro competenze ed esperienze di alto livello internazionale, di rendere il convegno speciale. E li ringraziamo anche per averli sentiti molto vicini, con una presenza affettuosa che ci ha profondamente colpito.
Un grazie sincero a Matteo Lancini e Giuseppe D'Agostino.
Un grazie con affetto ai relatori-relatrici IPP: oltre a me, Teresa Cappa; Clara Di Benedetto e Ilaria Guadagno in rappresentanza del Centro di psicoterapia dell'IPP, Open; Tommaso Ruffino; Cecilia Agnes; Michele Avigliano; Dorino Piras.
Un ringraziamento sentito a chi presieduto le giornate del convegno: oltre a me, Teresa Cappa; Laura Mariotto; Marcella Dellucca; Michela Albertini.
Un grazie di cuore ai e alle rappresentanti delle allieve e degli allievi dei quattro anni di corso della Scuola, che hanno presentato delle relazioni di alto livello.
Un ringraziamento speciale setto a tutte le allieve e a tutti gli allievi della Scuola che hanno partecipato al convegno, in particolare Chiara De Petri, che ha letto sapientemente i sogni che hanno innervato la mia relazione, e Francesco Nigro, che ha superato brillantemente la sfida di presentare una relazione molto valida senza ricorrere al paracadute della lettura.
Gli ospiti, tutte e tutti. Le persone che si sono iscritte (in presenza /online), tutte e tutti.
E come non ricordare l'indimenticabile Guido Celli che ha saputo mirare al cervello (emisfero destro!), al cuore e all'anima di tutte e tutti noi dell'IPP e del convegno “Dalla psicoanalisi del sospetto alla psicoanalisi dell'affetto”. Guido Celli è riuscito ad evocarla con le parole, con la carne e con il sangue.
Personalmente ringrazio questi 40 anni abitati dal lutto e dal desiderio e questa “creatura” l'IPP, che barca contro corrente ha saputo, nel corso del tempo, prendere il giusto vento nelle vele.
Claudio Grasso
Direttore dell’IPP




Commenti